Norake 1996
Nuraghi in piano-sequenza.
Uno sguardo che avanza ostinato su pareti di pietra rotondeggianti, blocchi pesanti e in fondo simili. Perché insistere su questa forma troncoconica in modo così ossessivo? Ho immaginato queste pietre come note che, con andamento fisso e ipnotico, lentamente, attraverso minime variazioni, diventino un flusso melodico infinito.